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Il nostro cervello crede a quello che gli diciamo. La superstizione cresce così, e più ci credi più pensi che il mondo ce l'abbia con te. Può bastare un niente, e la giornata si ribalta, e diamo sempre colpa alla sfortuna.

Ma vederle da fuori, queste situazioni, fa un effetto diverso.

Nel paese accanto al mio, qualche giorno fa, è morta una giovane donna di 59 anni, per via di un infarto. Non la conoscevo, ma amici e parenti da quel paese sono rimasti sgomenti.

Il giorno del funerale, avevano l'ennesimo spettacolo, e una ragazza di quel paese che doveva esibirsi con me, non ha ovviamente partecipato alla veglia.

Quando sono uscita di casa pioveva leggermente, e sfortunatamente mi ero vestita molto estiva e molto scoperta, in quanto, nonostante la debole pioggia, facesse ancora molto caldo. Il tempo di caricare in macchina la ragazza e il ragazzo dai rispettivi paesi, e la pioggia si è fatta più intensa, fino a coprire la visuale.  

Magari Serena amava la pioggia, o magari non la sopportava come me, ma chissà quanto ha fatto male ai conoscenti pensare che al funerale di quella giovane donna di 59 anni, diluviava, come se fossero le mille lacrime dei suoi parenti, amici e altri cari.

Io Serena non la conoscevo, però mi sono immaginata sua amica, e il cielo ha pianto per me.

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